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FAQ - Risposte alle domande più frequenti
- Cosa è un impianto fotovoltaico?
L’impianto fotovoltaico è un
sistema che sfrutta le radiazioni solari per generare corrente
elettrica continua tramite l’effetto fotovoltaico. Trasformata in
corrente alternata, tramite un inverter, può essere usata per
alimentare gli apparecchi elettrici della nostra casa
(lavastoviglie, lavatrice, forno elettrico, scaldabagno, tv,
aspirapolvere, ecc.).
L’impianto fotovoltaico è costituito da
piccole celle fotovoltaiche, realizzate in silicio, amorfo, mono o
policristallino, caratterizzate da piccole strisce argentate sulla
superfice, ovvero i contatti per la connessione in serie di più
celle, atte a formare il modulo fotovoltaico ed è proprio l’unione
di più moduli a formare l’impianto fotovoltaico.
- Ma il fotovoltaico è un costo?
Assolutamente no, il
fotovoltaico non è un costo, il fotovoltaico si ripaga da solo,
viene definito a costo zero perché tutto quello che mi fa
risparmiare in energia, abbassando notevolmente i costi in bolletta
è sufficiente per ripagare l’investimento iniziale effettuato al
momento dell’installazione, per effetto di questa operazione, non
servono soldi in più agli attuali che stanno uscendo per le
bollette, tutto questo viene quindi considerato a costo zero.
- È vero che si può installare solo con l’esposizione a sud?
No, il fotovoltaico si può benissimo installare anche con
esposizione diversa dal sud, ad esempio esposto ad est o ad ovest, o
addirittura in entrambe le esposizioni, la produzione in questo caso
è solo leggermente inferiore passando da 1200/1300 kwh l’anno per
ogni singolo kwp installato a 1100/1150 kwh l’anno, si consideri che
la Germania ben nota per essere una delle maggiori nazioni con più
fotovoltaico installato ha un irraggiamento ben al disotto della
stessa Italia, questo ci fa capire che gli impianti installati hanno
comunque un buon risultato a prescindere dall’esposizione.
- Perché alcuni dicono di non essere contenti del proprio
impianto?
Le variabili possono essere più di una, in questa
risposta cercheremo di esporne alcune. Il prodotto acquistato è un
prodotto di scarsa qualità, lo si capisce spesso già dal prezzo
troppo basso. L’installazione è stata fatta malamente con prodotti
non idonei, anche questo deriva molto spesso dal prezzo basso. Le
pratiche burocratiche non sono state fatte con attenzione dalla
ditta fornitrice, primo indicatore sempre il prezzo, spesso il
cliente ha aspettative elevate dovute dalla spiegazione fornitagli
dal venditore poco professionale, il cliente non ricorda tutto ciò
che gli era stato riferito e non ha più un supporto, purtroppo
questo e nel maggior numero dei casi il risultato di un acquisto
incauto basato solo sul costo finale del prodotto.
- Quanto dura un modulo fotovoltaico?
La durata dei moduli è
dettata dal tipo di assemblamento e dal tipo di cella che viene
scelta, un buon modulo tradizionale mediamente è efficiente fino ai
30/32 anni, un modulo di scarsa qualità può deteriorarsi anche dopo
i primi 7/8 anni e cominciare il suo rapido decadimento, un modulo
super performante di alta qualità dopo 40 anni di vita avrà una
produzione che può aggirarsi tranquillamente anche sopra il 90%. Da
test effettuati di stress tra le 2000 e le 4000 ore con cicli
combinati di umidità e temperatura i moduli tradizionali risultano
perdere molta dell’efficienza iniziale, mentre dopo 5000 ore il
modulo super performante non risulta avere nessuna perdita, le
variazioni nella misurazione sono entro i margini di errore, quindi
nessuna variazione di potenza.
- La grandine è pericolosa per un impianto a tetto?
Anche in
questo caso ci sono più risposte, vengono eseguiti dei test per
provare la resistenza dei moduli ed il risultato è estremamente
diverso in base alla tipologia scelta, oggi un buon modulo può
resistere fino a circa 23 mm di diametro di un chicco di grandine
per poi cominciare a danneggiarsi, mentre il super performante ha
resistenze molto più alte, il chicco può raggiungere anche i 46 mm
di diametro che non è il doppio, ma il volume e ben superiore alle
6/7 volte di più, questo garantisce una durata nel tempo superiore e
tranquillità per il cliente, basti pensare che oltre alla grandine i
moduli sono testati anche sui carichi estremi di neve, sulle cadute
accidentali di oggetti come martelli o altro, sulla resistenza al
vento e all’aria salina, come anche l’eventuale resistenza
all’ammoniaca creata dagli animali.
- E’ vero che per l’istallazione servono lavori di muratura
importanti?
Assolutamente no, il fotovoltaico non è per nulla
invasivo invasivo, si trovano sempre soluzioni invisibili per il
cablaggio dei cavi che servono per il collegamento, il cliente non
si accorgerà di nulla.
- Quanti giorni servono per installare un impianto fotovoltaico?
Mediamente se parliamo di fotovoltaici residenziali che vanno tra i
2 e i 6 kwp sono sufficienti poche ore che possono essere gestite
tranquillamente in una sola giornata di lavoro.
- Mi hanno detto che servono i ponteggi per installare un
impianto?
No, non è obbligatorio montare ponteggi nella maggior
parte dei casi, comunque l’azienda deve poter lavorare in sicurezza
ed è obbligata a rispettare le normative in atto al momento
dell’installazione per poter assicurare al committente di non
incorrere in sanzioni.
- Se avviene un black out, posso usare l’energia elettrica
autogenerata?
No, in realtà, in caso di black out, dovuto
all’interruzione dell’energia elettrica da parte del gestore
elettrico, la corrente generata dal vostro impianto fotovoltaico non
potrà essere utilizzata, questo perché, in primis, l’impianto non è
in grado di comprendere il fautore del black out, per cui, tale
situazione è regolata dalle norme di legge e direttive Enel che
dispongono il distacco immediato ed automatico del sistema
fotovoltaico per evitare incidenti durante la manutenzione. Lo
stesso pericolo si corre nel momento in cui è lo stesso utente a
dover controllare l’impianto: è buona regola staccare l’impianto
fotovoltaico e l’immissione in rete di corrente elettrica.
- Qual è l’impianto fotovoltaico più conveniente?
L’impianto
fotovoltaico che va bene per tutti non esiste, ci sono impianti che
hanno costi inferiori ma hanno bisogno di spazi maggiori, ci sono
impianti con costi superiori ma hanno vantaggi superiori e hanno
bisogno di spazi inferiori, bisogna sempre fare un bilanciamento
(costi-benefici) L’idea di risparmiare è valida solo se viene
valutata caso per caso, l’impianto viene cucito su misura come un
vestito tenendo conto di tanti fattori, come esposizione, luogo
climatico, ombreggiamenti, o consumi, bisogna affidarsi ad un vero
professionista e non lasciarsi guidare da venditori improvvisati.
- Come si riconosce un venditore improvvisato?
Non è certamente
facile riconoscere un venditore che sta cavalcando il trend del
momento, persone poco preparate e con nessuna competenza nel
settore, la probabilità di finire tra le mani di un praticone è
molto elevata, ecco alcuni consigli: Nessun consulente professionale
proporrebbe mai un impianto fotovoltaico senza aver prima analizzato
attentamente i consumi dell’abitazione tenendo conto anche del modo
in cui viene vissuta , nessun professionista si vanta della
grandezza dell’azienda o del numero dei dipendenti, ma espone i
punti di forza del prodotto.
- Che cosa significa Kw/p?
Nel sistema solare fotovoltaico i
Kw/p costituiscono i chilowatt di picco, ovvero la massima potenza
che i moduli di un impianto possono raggiungere nell’assorbimento
delle radiazioni solari, il che corrisponde alla condizione ottimale
e a una situazione di massimo rendimento, da non confondere con il
kw/h parametro dell’utenza elettrica che conteggia i consumi
dell’abitazione.
- Ma poi quando devo smaltirli?
Se si acquista un prodotto di
qualità, lo smaltimento non è un problema, prima di tutto le
normative impongono ai costruttori di pagare anticipatamente lo
smaltimento di ogni singolo modulo, questo garantisce al cliente un
corretto iter e lo esula da costi futuri.
- E se aspetto nuove tecnologie?
Come ogni tecnologia che si
rispetti, anche il fotovoltaico è in evoluzione, ma aspettare è uno
degli errori che non va fatto, il fotovoltaico si ripaga da solo,
perché continuare a pagare le bollette, quando con lo stesso prezzo
posso acquistare un impianto, un fotovoltaico fatto su misura mi
farà guadagnare tanti soldi e mi farà risparmiare tantissima
emissione di co2. Aspettare sarebbe inutile, costoso e dannoso.
- E’ vero che l’energia che serve per costruire un modulo e uguale
all’energia che lo stesso mi darà in cambio nella sua vita, o
addirittura di più?
Assolutamente no, se teniamo conto che anche
un fotovoltaico di scarsa qualità può durare 20 anni, in questo caso
ben 16/18 sono di produzione pulita perché solo da 2 a 4 sono
serviti per recuperare l’energia usata per produrlo, in casi invece
di prodotti di alta qualità la vita può superare anche i 40 anni, in
questo caso il nostro impianto avrà dato più di 36 anni di energia
gratis pulita.
- I pannelli fotovoltaici non funzionano nelle giornate nuvolose?
Falso, c’è indubbiamente un calo di produzione ma dipende tutto
dalla qualità del prodotto e dalla luce diffusa che riesce a
filtrare. Impianti di scarsa qualità non riescono ad accendersi per
la cattiva ricezione della luce e la bassa resa in condizioni
climatiche cattive che abbassano l’irraggiamento solare, un buon
prodotto, invece, riesce a sfruttare ogni singolo raggio di energia
che attraversa le nuvole dandoci in cambio energia elettrica, seppur
con minore intensità di quando splende il sole. La scelta di un
pannello fotovoltaico può determinare un introito maggiore o minore
tenendo presente che in 40 anni di vita il centesimo guadagnato in
un giorno, moltiplicato può diventare un cospicuo tesoretto.
- Qual è la vera differenza di resa tra un ottimo modulo e uno
scarso?
Da studi effettuati è emerso che un prodotto Europeo di
ottima qualità nella sua vita può produrre energia stimata a cui
diamo un valore 100 un buon prodotto Tedesco ha un valore di 105 un
prodotto Tedesco super performante ha un valore di 135, mentre un
cattivo prodotto non Europeo ha un valore 80, la differenza tra un
super performante e un cattivo modulo può raggiungere un dato
allarmante che si aggira intorno al 55%. Una differenza che
rapportata in € risulta considerevole, questo dato fa emergere che
acquistare il prodotto che costa meno può ritorcersi contro
l’acquirente stesso.
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